3 cose necessarie per iniziare a lavorare come Fisioterapista | + Bonus

3 cose necessarie per iniziare a lavorare come Fisioterapista | + Bonus

Quando ho iniziato a lavorare a Milano, ormai qualche anno fa, ho iniziato facendo le terapie domiciliari con una cooperativa (poi sono diventate più cooperative, meno domiciliari e più ore in reparto).

Tutto il giorno in giro per Milano comporta un po’ di esigenze.

Anzitutto hai bisogno di organizzazione, di prendere i mezzi al momento giusto (se come me non hai macchina o scooter) e arrivare in orario dai pazienti - perché se arrivi tardi da un paziente, vai via più tardi e crei un effetto a cascata che ti sballa tutta l’agenda e ti fa tornare a casa la sera tardissimo.

Inoltre, meno tempo perdi negli spostamenti e più pazienti riesci a fare in un giorno (cosa che ti fa guadagnare di più), quindi la leggerezza e l’organizzazione sono assolutamente fondamentali.

In ultimo, soprattutto d’inverno piove o nevica, e se fai le domiciliari devi regolarti di conseguenza.

Quindi, direi di partire con le cose che ti servono quando inizi a lavorare come fisioterapista.

1) Lo zaino e l’ombrello

Quando anni fa facevo le domiciliari a Milano con i mezzi, ho capito una cosa: tutto ruota attorno allo zaino.

Lo zaino deve essere capiente, perché devi portare tutte le cose che ti serviranno durante la giornata. Troppo capiente però e corri il rischio di portare troppa roba, e a fine giornata la schiena non ringrazia.

Quindi deve essere anche comodo, perché un fisioterapista con la schiena dolorante è come il calzolaio con le scarpe rotte (e se arrivi ad avere così tanto mal di schiena che non puoi più lavorare, se hai la Partita IVA è un problema, quindi attenzione).

Infine, siccome è così importante, non vogliamo che alla prima pioggia si bagni tutto quello che hai dentro. Per questo è necessario che sia anche impermeabile.

Quindi, se ti serve uno zaino capiente, comodo e impermeabile, dai un’occhiata a questo.

Avendo anche doppia apertura, è anche più difficile da aprire per i borseggiatori sui treni, sulla metro e nelle stazioni. Inoltre ha lo spazio per un pc o tablet, e ha le tasche laterali per metterci una borraccia e l’ombrello, che è il nostro prossimo oggetto.

Se sei di Bologna (o di qualsiasi altra città con i portici dappertutto), puoi passare al punto 2.

Per tutti gli altri, se inizia a piovere è una bella rottura. Visto che per colpa del riscaldamento globale ormai anche a Milano non piove più come un tempo, l’ombrello lo si apre sempre di meno.

E meno lo apri, più tempo passa ad appesantire lo zaino. Per ovviare al problema, Samsonite ne ha fatto uno incredibilmente piccolo, piatto e leggero da chiuso che aprendolo diventa grande come un normale ombrello tascabile.

2) Agenda e orologio

Su questi due ci chiediamo: ma a che servono, se abbiamo il cellulare sempre dietro?

Ecco, ad oggi ti direi questo: se sei con i pazienti, o comunque sul lavoro, tirare fuori il cellulare per vedere l’ora può essere considerato poco professionale.

E sull’agenda: è vero che puoi segnarti tutto al cellulare, ma se non hai le cuffie e ti chiama qualcuno mentre sei sui mezzi, per controllare la tua disponibilità e segnarti un appuntamento che fai, metti in attesa o usi il vivavoce?

E sia chiaro, in passato mi sembrava un’inutile accessorio, non sono mai stata la persona da carta e penna.

Eppure, oggi chiedo a Babbo Natale sempre la stessa: la Moleskine giornaliera tascabile.

Piccolo aneddoto: l’unico anno che non l’ho ricevuta è stato a Natale 2019. Dopo qualche mese è arrivato il Covid e ho perso il lavoro ad una settimana dal rinnovo a tempo indeterminato, per cui ad essere scaramantici credo che sarà una tradizione natalizia che mi accompagnerà ancora per molto tempo.

Cosa mi piace di questa agenda?

Il fatto che ogni pagina è un giorno, e ogni riga rappresenta la mezz’ora. Non è perfetta, perché ogni 15 minuti sarebbe ancora più precisa, però metto a matita l’orario esatto e mi ci trovo alla grande. Inoltre è leggera e tascabile per davvero, e dopo 12 mesi di utilizzo (o meglio, abuso) resta assolutamente intatta e non si strappano le pagine.

A proposito di organizzazione temporale, avere un orologio al polso è imprescindibile.

Quando hai tante domiciliari e devi spostarti da casa di un paziente all’altro, ti assicuro che guardi di continuo l’orologio, soprattutto se devi incastrare tutto e prendere i mezzi.

Più sei puntuale e meno tempo (e soldi) perdi.

Anche quando fai fare gli esercizi ai pazienti ti aiuta, e soprattutto non ti fa tirare fuori il cellulare che può essere considerato da alcuni un gesto poco elegante o poco professionale.

Va benissimo qualsiasi orologio da polso. Io per lavorare ho avuto un bracciale smart di vecchia generazione (di quelli con lo schermo in bianco e nero) e andava benissimo.

Il problema è che lo toglievo prima di andare a dormire perché non aveva il blocco notturno, e allora ogni volta che mi giravo nel letto si illuminava dritto negli occhi e mi svegliava.

La mattina puntualmente me lo dimenticavo a casa, e di recente sono passata alla Mi Band 6: ha l’orologio, le notifiche del telefono (utile se sei con i pazienti e non puoi prenderlo), il timer per darti una durata negli appuntamenti e anche il contapassi. E soprattutto, non me lo dimentico più a casa perché la notte non si accende da solo.

Inoltre, la Mi Band 6 ha anche il timer per sfruttare la tecnica pomodoro: utile se stai studiando o compilando le cartelle e non vuoi perdere tempo.

3) Schiscetta e Borraccia

Da bravi Italiani, bisognerà pur mangiare, no?

Certo, i primi tempi niente pranzo fuori, però mangiare con moderazione fa bene alla linea, e se si è tutto il giorno fuori casa abbuffarsi è controproducente (perché ti appesantisce e ti fa venire sonno).

Per questo ricorda di riempire la tradizionale schiscetta, rivisitata in chiave moderna da Guzzini, che è compatta, leggera, ermetica (quindi la puoi mettere come capita nello zaino, senza paura di sporcare tutto), va in microonde e in lavastoviglie, e contiene già le posate (in acciaio).

Perfetta direi, no?

Eh no, se mangi devi anche bere.

La nostra prerogativa è la leggerezza e la funzionalità, quindi ti serve una borraccia leggera.

Le borracce termiche sono fantastiche, soprattutto d’estate se le riempi con l’acqua fredda.

Il problema è che pesano di più rispetto a quelle normali, e comunque se ne vuoi una che non sia troppo ingombrante ti mantieni sul mezzo litro - e in estate mezzo litro finisce presto.

Per cui, il mio consiglio è una normale borraccia da mezzo litro, magari in acciaio (più igienica e inerte) da riempire più volte in giro alla fontanella se siamo in città come Roma o Milano.

Ma soprattutto la cosa più importante è che si chiuda bene e che non abbia perdite (lo zaino che ti consigliavo prima ha la tasca esterna ed è impermeabile per evitare questo problema). Io ne ho due della 24 Bottles, una rossa e una blu (la seconda l’ho ricevuta per regalo, e a distanza di anni la prima si chiude ancora perfettamente).

Bonus

Se fai le domiciliari e non te li forniscono, ricorda di procurarti anche dei guanti in lattice (oppure in nitrile in caso di allergie - scegli con attenzione la taglia) e il disinfettante per le mani (la classica amuchina va benissimo e costa poco).

Per ogni evenienza ti consiglio anche un mini kit di Pronto Soccorso, che occupa poco spazio e torna sempre utile.

Conclusione

Spero di averti dato un’idea di com’è la giornata quando inizi a lavorare come fisioterapista, e qualche strumento utile ad affrontarla meglio.

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