Affrontare un esame orale può essere un’esperienza spaventosa per molti.
Oggi però via le preoccupazioni! Vediamo come puoi superare questo ostacolo con tranquillità.
Ecco cinque consigli fondamentali per aiutarti a superare un esame orale:
Partiamo con un consiglio molto banale: quando inizi a rispondere ad una domanda, non fermarti.
Non pensare che sia sufficiente aver risposto alla domanda: aspetta che sia il professore a fermarti.
Questo implica un po’ di cose.
Anzitutto devi essere consapevole che devi arrivare all’esame avendo studiato, e fin qui non ci piove.
Però ti accorgerai presto che molto spesso non potrai sapere proprio tutto tutto. Perché il tempo (e la voglia) di studiare non sono illimitati.
E quindi?
E quindi visto che molto spesso è irrealistico poter studiare tutte le pagine di ogni singolo libro, bisogna imparare ad affrontare qualsiasi domanda ti venga posta, anche su argomenti che non conosci benissimo, improvvisando per bene.
Continua a leggere perché vediamo tra poco come si fa.
Inoltre, se sei all’università, un altro modo può essere studiare bene le cose che vengono dette a lezione e meno bene le altre (anche se è una cosa che ti spaventa perché sei troppo perfezionista).
Ma questo è valido solo per chi fa l’università! E se devo fare un concorso? Non preoccuparti, continua a leggere perché tra un po’ tocca a te ;)
Perché ti dico questo?
Mi è capitato di insegnare, e ti assicuro che quando passi dall’altro lato della cattedra non hai molta scelta su come devi spiegare le cose. Semplicemente inizi a spiegarle come le hai capite tu.
Il professore che ti insegna una determinata materia, a sua volta l’avrà imparata. E l’avrà imparata a modo suo… e quello sarà anche il modo in cui la insegna.
E indovina un po’? Sarà anche il modo in cui si aspetta di sentirsela dire.
Questo è il motivo per cui a volte gli studenti all’università vengono bocciati ad un esame orale, nonostante conoscano il libro a memoria.
Studiano a memoria un libro che mostra gli argomenti da un punto di vista leggermente diverso rispetto al modo esatto in cui il professore le ha imparate e le ha spiegate.
Al di là del fatto che ha ragione il libro o ha ragione il professore, ma questo avviene quando il professore si aspetta di sentire un dettaglio a suo avviso molto importante (perché nel modo in cui l’ha imparato quel dettaglio è molto importante) e invece si gira sempre attorno senza arrivare a quel punto nevralgico perché il libro semplicemente lo ignorava.
Quando possibile allora dai priorità agli argomenti e al modo in cui li ha spiegati il professore: prendi appunti a lezione e se ci sono le slide fai riferimento a quelle.
Quindi, detto questo:
Dopo aver capito che cosa dobbiamo studiare, torniamo al consiglio iniziale: non smettere mai di parlare.
Un’altra implicazione di questo consiglio è che quando esaurisci un argomento all’orale, non hai il lusso di fermarti e aspettare che ti venga fatta un’altra domanda.
Devi semplicemente collegare un argomento e continuare a parlare finchè non ti fermano.
Il collegamento degli argomenti è però molto importante: non puoi collegare due argomenti troppo lontani tra di loro.
Come mai?
Se salti da un’argomento all’altro sembra che non hai studiato tutto, ma hai studiato bene solo quell’argomento e stai cercando tutti i modi di dirlo per forza.
L’obiettivo quindi è organizzare il tuo discorso in modo logico e coerente, in modo da dimostrare una comprensione completa del materiale studiato.
Continua a leggere perché ti insegno un po’ di trucchetti per far si che ciò accada.
Ma che consiglio è: non partire mai dagli esempi?
A volte i professori o le commissioni fanno domande più generiche per permettere allo studente o al candidato di spaziare.
Facciamo un esempio veramente stupido: “Mi parli degli arti”.
Se rispondi: “eeeeee gli arti possono essere le braccia e le gambe” e ti fermi perché magari non ti aspettavi una risposta talmente ampia da non sapere più che dire, sei spacciato.
Anzitutto, è valido sempre il consiglio numero uno: mantieni la calma, non fermarti e fai collegamenti con altri argomenti finchè è il professore a fermarti.
Ma un’altra cosa da non fare è dare esempi quando il professore in realtà si aspetta una definizione.
Anche la definizione più stupida va bene, senza usare termini formali o forbiti, qualsiasi cosa pur di far capire al professore che hai capito.
Ma c’è un limite a quanto può essere stupida la definizione che puoi dare, e cioè: non cadere nella tautologia.
Che significa?
La tautologia è quando usi nella risposta le stesse parole della domanda o della parola a cui devi dare una definizione.
Facendo un esempio: se ti chiedono che cos’è la riabilitazione ortopedica, e tu rispondi che è la riabilitazione dei pazienti ortopedici (e magari ti fermi qua senza nemmeno continuare)… non pensi che sia un po’ troppo poco?
Quindi, parti dalle definizioni chiave degli argomenti che affronterai, anche senza parole formali e forbite, senza cadere nella tautologia e senza fermarti.
Riassumendo: inizia la tua presentazione con una base solida. Piuttosto che iniziare con esempi o casi specifici, parti dalle definizioni chiave degli argomenti che affronterai. Questo ti aiuterà a stabilire un fondamento chiaro per il resto della tua esposizione. Tuttavia, cerca di evitare definizioni troppo banali o tautologiche; invece, cerca di offrire spiegazioni chiare e concise per dimostrare la tua comprensione del concetto.
La prima impressione è fondamentale in qualsiasi situazione, e un esame orale non fa eccezione.
Mostrarti ben curato e rispettoso dell’ambiente in cui ti trovi contribuirà a impressionare positivamente il professore.
Ma parliamo di vestiti? Solo chi si veste bene merita di passare gli esami?
No, assolutamente, nella maggior parte dei casi va benissimo vestirsi come si preferisce.
La cosa a cui devi fare attenzione è semplicemente non fare una brutta impressione.
Ma come esattamente?
Per esempio, una cosa che dimostra poca attenzione al contesto di un esame orale è usare il telefono per rispondere a messaggi (eh si, ti assicuro che capita), oppure dimenticarsi di mettere il silenzioso e il cellulare squilla di continuo.
Quindi, assicurati di spegnere il cellulare o metterlo in modalità silenziosa prima dell’esame per evitare distrazioni o interruzioni imbarazzanti.
Prima di entrare nell’aula dell’esame, prenditi un po’ di tempo per… camminare.
Cosa? Camminare?
Esatto, questo aiuterà a stimolare il tuo cervello e a ridurre l’ansia:
Inoltre, assicurati di aver avuto una buona notte di sonno prima dell’esame.
Il sonno è fondamentale per la concentrazione e la memoria, quindi non trascurarlo.
Se vuoi approfondire l’argomento sonno e come ti impatta sulla tua vita da studente e sulle tue performance di studio (e capire anche tante cose che ti torneranno utili per gestire le problematiche dei tuoi pazienti) leggi questo bellissimo libro.
L’improvvisazione è fondamentale per affrontare un esame orale serenamente.
Ma che dici? Basta studiare!
Come dicevamo prima, nella stragrande maggioranza dei casi in cui qualcuno deve fare un esame orale, realisticamente non può imparare ogni singolo argomento possibile di quella materia, per mancanza di tempo e/o energie (soprattutto quando ci si prepara per i concorsi).
Ci sarà sempre qualcosa su cui non siamo preparati abbastanza.
Ne dobbiamo prendere atto, ed essere preparati ad affrontare con gli strumenti giusti qualsiasi domanda ci arrivi.
Per arrivare lì dove non può arrivare fisiologicamente la nostra preparazione quindi, dobbiamo imparare ad improvvisare.
Bisogna essere consapevoli che ci sono strumenti molto utili per far filare liscio un discorso.
Attenzione però: questo non significa che possiamo anche non studiare perché tanto possiamo ingannare il nostro interlocutore.
Significa che se non abbiamo avuto il tempo di studiare tutto, dobbiamo trasmettere nel modo migliore quello che sappiamo.
Ovviamente, più sappiamo (perché abbiamo avuto più tempo per studiare) e meglio è.
Quindi, qual è il primo strumento che hai a disposizione?
L’ho appena usato su di te. O meglio, è tutto l’articolo che lo uso: faccio domande ad alta voce.
Queste domande servono a due cose:
Con queste domande eviti la spiacevole situazione in cui tutti i pensieri si affollano nella testa, non sai quale prendere e finisci a fare scena muta.
Invece se fai una domanda ad alta voce escludi tutti i pensieri che non rispondono a quella domanda, e anche mentalmente ti sarà più facile proseguire il discorso.
Ce ne sono diverse che puoi fare in ogni momento, ma quella secondo me più importante è “perché?”.
Il perché, e quindi la motivazione di qualcosa, dà parecchia credibilità al discorso che stiamo facendo.
Se io affermo una cosa e basta è diverso rispetto ad affermare qualcosa e poi fornirne la motivazione.
Quindi un’ottima tecnica per imparare ad improvvisare è un gioco, forse il più odiato dai genitori: il gioco dei perché.
Parti da un’argomento che può rappresentare una domanda durante l’esame o il concorso. Inizia a fare il gioco dei perché finchè non ti fermi.
Quando ti fermi, è qui che inizia il bello: cerca nuove domande che iniziano con perché sulla base dell’ultima cosa che hai detto.
Non sai la risposta? Improvvisa o valla a cercare, non importa.
L’importante è che ti fai le domande a voce alta e poi dai una risposta.
Questo ti insegnerà a rendere molto più fluida la tua improvvisazione.
Però non puoi fare il gioco dei perché per sempre, ad un certo punto diventa anche abbastanza noioso.
Per questo ti tornerà utile sapere che il perché è una delle cosidette 5 W: cinque domande in inglese che saranno anche le 5 domande che dovrai imparare a fare a voce alta più spesso.
Le 5 W sono:
Quando il gioco dei perché è diventato abbastanza noioso, esercitati sostituendo il “perché” con una di queste.
Così facendo ti eserciterai a rispondere a domande inaspettate e a sviluppare velocemente le risposte in modo coerente.
E inoltre vedrai che diventa anche molto più semplice studiare.
In che senso?
Quando studi, inizierai a vedere in un modo o nell’altro una combinazione di queste 5 domande dappertutto.
Ti accorgerai che un paragrafo parla della definizione di qualcosa (e quindi risponde alla domanda **che cos’**è?).
Un altro parlerà dell’inventore o dello scopritore di quella cosa (chi l’ha inventata?). Sicuramente ti dirà anche dove e quando è stata inventata o usata per la prima volta.
Un altro paragrafo ancora parlerà di che utilizzi ha (e quindi: perché è stata inventata? Per risolvere quale problema?).
Quindi, inizierai a vedere queste 5 domande dappertutto e diventerà più facile sia studiare che improvvisare.
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In conclusione, superare un esame orale richiede preparazione, serenità e la capacità di gestire situazioni impreviste.
Seguendo questi cinque consigli, sarai ben equipaggiato per affrontare con successo il tuo prossimo esame orale e dimostrare la tua conoscenza in modo efficace e convincente.
Ricorda di studiare con cura, prepararti e riposarti bene e mantenere la calma durante l’esame.
Buona fortuna!
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