Bisogna essere bravi in matematica per fare fisioterapia?

Per continuare la serie sulle preoccupazioni principali di chi ha in mente di fare l’università, oggi vediamo l’argomento matematica. Bisogna essere bravi in matematica per iscriversi a fisioterapia?

Introduzione

Abbastanza inavvertitamente mi sono ritrovata a fare questa serie di articoli in cui cerco di tranquillizzare chi si vuole iscrivere a fisioterapia su varie preoccupazioni:

Oggi vediamo brevemente l’argomento matematica per chi ha il terrore e sa che la matematica non sarà mai il suo mestiere.

Quello che serve sapere

Vediamo prima quanta matematica bisogna conoscere per fare il test di ingresso e poi quanta se ne studia nel corso di studi.

Test d’ingresso

Il test d’ingresso a Professioni sanitarie (e quindi anche Fisioterapia) è composto da 60 domande a risposta multipla, (con 5 soluzioni disponibili di cui solo una è corretta) da completare in 100 minuti, circa un minuto e mezzo a domanda.

Gli argomenti sono suddivisi tra le materie in questo modo:

  • 12 domande di Cultura generale;
  • 10 domande di Logica;
  • 18 domande di Biologia;
  • 12 domande di Chimica;
  • 8 domande di Matematica e Fisica.

Okay, le domande di matematica non sembrano poi tantissime, ma quali sono gli argomenti richiesti? Sono algebra, funzioni, geometria, probabilità, statistica.

Come fonte ti linko il Decreto del MIUR del 2021 con l’elenco completo (quello del 2022 ancora non viene pubblicato - controlla la sezione di Professioni Sanitarie perché il decreto riguarda anche Medicina, Odontoiatria e Veterinaria - si ringrazia AlphaTest per il link).

Quindi, possono capitare un po’ di argomenti di matematica, ma fortunatamente non pesa come le altre materie.

Per vederla da un altro punto di vista, siccome siamo in tema, facciamo due calcoli e notiamo che sono solo 4 domande di matematica su 60 totali.

In percentuale quindi le domande di matematica sono solo il 6,7% di tutto il test.

E durante il corso di studi?

Durante il corso di laurea non ci sono esami di matematica.

Fine!

Considerazioni finali

Con questo e altri articoli voglio rassicurare sulle varie preoccupazioni di chi ha in mente di iscriversi all’Università.

Ma sia chiaro, l’Università e il test d’ingresso non sono facili e il mio rassicurare non vuole essere un “ma va, andrà tutto bene!” fine a sé stesso.

L’atteggiamento giusto è quello di volersi mettere in gioco, di volersi spingere oltre, di andare oltre quello che pensiamo di valere e di andare oltre quello che pensiamo di essere in grado di fare.

Se pensiamo “non ho fatto lo scientifico allora non posso fare materie scientifiche”, stiamo perdendo il punto dell’università.

Se pensiamo: “non sono bravo in matematica, in biologia, in chimica, in fisica (o qualsiasi altra cosa)” e in base a questo non facciamo cose, ci perdiamo un sacco di opportunità! Se non siamo bravi in qualcosa, l’Università serve a superare questo limite.

Ci fa paura? Certo, ma per quanto difficile ti assicuro che all’Università:

  1. Le cose vengono fatte gradualmente (dalle cose facili si passa a quelle più difficili);
  2. C’è moltissimo tempo in più a disposizione (a differenza delle superiori non si va tutti i giorni a lezione - anzi durante le sessioni d’esame praticamente non si va mai - e non ci sono ogni giorno compiti e interrogazioni da preparare per il giorno successivo per mesi).

Quindi, se non vai bene in una materia semplicemente è perché magari in vita tua non hai mai avuto occasione di approfondirla. All’università avrai questa occasione e nel giro di qualche mese di studio l’esame va e viene, ma tu resti con la consapevolezza di aver affrontato e vinto la sfida di superare un tuo limite.

Quindi, difficile è difficile, ma io dico che ne vale la pena!

Se non sai da dove iniziare a studiare, parti con il classico Alphatest di Professioni Sanitarie. C’è tutto: teoria, quiz e approfondimenti online. A me è bastato questo (e un’intera estate di studio disperato).

Grazie per essere passata/o di qui, alla prossima :)

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