Oggi parliamo di una buona notizia che non molti conosceranno: tutto il panorama dei concorsi pubblici in Italia sta cambiando radicalmente, e oggi vediamo come.
Su Fisioterapisti.org parliamo molto spesso di concorsi (soprattutto con la nostra rubrica mensile e gli aggiornamenti sul nostro canale Telegram).
Oggi ne riparliamo perché ci sono molte novità interessanti su tutti i processi che ruotano attorno ai concorsi pubblici.
Che intendo?
In sostanza, tra gli obiettivi del famoso PNRR ci sono parecchi obiettivi di semplificazione e riduzione della burocrazia.
Uno di questi obiettivi, che ha un nome degno di un personaggio di Star Wars (M1C1-56), è proprio dedicato alla semplificazione dei concorsi.
E soprattutto, è un’obiettivo molto ambizioso: renderà i concorsi più digitali, più equi, e in generale meno stressanti.
Quindi per riassumere: magari non diventeranno qualcosa di piacevole, ma sicuramente i concorsi diventeranno più semplici.
Ma vediamo in che modo il PNRR stravolgerà questo ambito con le 3 principali novità:
Avete presente la Gazzetta Ufficiale?
Esatto, quel sito dove vai e non si capisce un bel niente, a meno che tu non sia un avvocato e conosca effettivamente come sono fatte le leggi.
Grazie alle nuove riforme non verrà più utilizzata per pubblicare i bandi dei concorsi.
Al suo posto subentra un portale dedicato al reclutamento, e cioè:
Aprendo il sito ci troviamo davanti queste parole, che rispecchiano l’ambizione di tutto il progetto:
Il portale ha l’obiettivo di migliorare la qualità del reclutamento della PA, attraverso un sistema innovativo digitale che semplifica e velocizza l’incontro tra domanda e offerta di lavoro pubblico.
Un progetto rivoluzionario per la Pubblica Amministrazione, protagonista nella ripresa del Paese.
Quindi, le PA (inclusi ASL, Ospedali e così via) potranno pubblicare i bandi su questo nuovo portale, e noi cittadini possiamo andare e vedere le posizioni aperte (finalmente capendoci qualcosa).
Inoltre, molto presto le PA saranno obbligate a pubblicare i bandi su questo portale.
Infatti, dal 1° novembre 2022 la pubblicazione sul portale InPA diventerà obbligatoria, e sarà estesa anche a Regioni ed enti locali, mentre dall’anno prossimo non sarà più obbligatorio pubblicare i bandi in Gazzetta Ufficiale (e InPA sarà l’unico posto dove si cerca il posto fisso).
Esatto: niente più pdf da stampare, stampante che non funziona e giro per tutta la città per cercare qualcuno che faccia le fotocopie la notte prima della chiusura dell’invio delle domande.
E mai più foglio delle risposte separato dal foglio delle domande.
La carta verrà eliminata per sempre e saranno digitalizzati tutti i passaggi del concorso: accesso alla procedura, svolgimento delle prove, nomina delle commissioni, pubblicazione delle comunicazioni, svolgimento dei concorsi unici, assunzione in servizio.
Così facendo sarà più difficile barare (si spera), rendendo il tutto più equo e trasparente.
Anche in termini ecologici è un bell’impegno, e molto probabilmente permetterà di risparmiare qualche mal di testa a tutti i partecipanti grazie alle procedure meno complesse.
Questo è forse il punto più generico, ma anche più importante di tutti.
L’obiettivo è aumentare l’inclusività e la diversità nel mondo del lavoro pubblico.
Si parla di una modifica dei meccanismi di riserva e dei titoli di preferenza per salvaguardare la parità di genere e per rimuovere gli ostacoli alla partecipazione ai concorsi per le donne in gravidanza o allattamento, e per coloro che si trovano in situazioni di svantaggio (DSA).
Che vuol dire esattamente?
Verrà valorizzata l’appartenenza al genere meno rappresentato nell’amministrazione in cui si sta cercando di entrare, in relazione alla qualifica per la quale il candidato ha partecipato - a parità però di titoli e merito e a determinate condizioni.
Quindi, banalizzando in modo estremo, senza alcuna voglia di giudicare la questione e non considerando tutte le importantissime questioni di genere che una decisione del genere inevitabilmente solleverà (ma di cui non spetta a noi discutere), facciamo un esempio.
Se nella posizione che si sta cercando di riempire gli impiegati sono tutti uomini, a parità di punteggio e titoli (quindi solo in situazioni di parità, non sempre) verrà scelta una donna.
Se invece la donna in questione ha meno punti di qualcuno che è uomo, non avrà vantaggi e verrà scelto l’uomo.
Gli impegni presi per usare i soldi del PNRR prevedono che tutto ciò venga completato entro il 30 giugno 2023.
Che sembra tra una vita, ma in realtà è tra poco meno di un anno.
Inoltre, se consideriamo che i concorsi digitalizzati non sono poi questa gran novità (perché ne hanno già tenuti di recente) e che il portale InPA è già online, secondo me è un obiettivo raggiungibile.
E tu, hai in mente di partecipare a qualche concorso?
Che ne pensi di queste novità?
Fammelo sapere nei commenti, intanto grazie per aver letto!
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