Perché fare il fisioterapista nel 2022

La pandemia ha forse reso più difficile il compito a molti studenti sull’orientamento e portato molte persone a riconsiderare il proprio lavoro: le priorità sono cambiate, si avverte maggiormente il bisogno di fare qualcosa di più significativo e che permetta di avere un equilibrio vita-lavoro più in linea con i propri interessi.

A mio avviso la professione del fisioterapista ha questo ed altri vantaggi, che vediamo in questo articolo. Spero possa tornare utile a chiunque stia ragionando su cosa ne sarà del proprio futuro e se fare il fisioterapista sia una scelta ragionevole.

Piccolo disclaimer: non ci addentreremo negli aspetti emotivi che comporta fare il fisioterapista. Aiutare gli altri in qualsiasi forma, anche attraverso la riabilitazione, è uno scopo sicuramente nobile e confermo che non c’è gioia più grande di vedere un paziente che torna alla sua vecchia vita e ti ringrazia di cuore perché finalmente ha recuperato la qualità della vita che gli mancava tanto.

E allora perché non considerarlo tra i motivi per fare la fisioterapista/il fisioterapista? Perché semplicemente tutti questi aspetti emotivi sono presenti anche in altre attività, come il volontariato, che non richiede particolari requisiti tipo la laurea e il relativo impegno richiesto. Da un lavoro - la cui formazione richiede tanto coraggio e impegno, e magari fare affidamento sui propri genitori per qualche anno, o licenziarsi dal lavoro attuale e riprendere a studiare - è naturale aspettarsi quantomeno una retribuzione. Detto questo, partiamo.

Tanta, tantissima richiesta

Sto notando che la domanda da parte dei pazienti di fisioterapia sta salendo, e nella mia esperienza ci sono tre fattori trainanti.

Anzitutto, è una professione che è diventata più nota nel corso del tempo. Testuali parole del marito di una mia paziente: “E mica prima dell’intervento sapevamo cosa fosse la fisioterapia!”.

Non ho dubbi che un passante qualsiasi alla domanda “Sai cosa fa un fisioterapista?” risponderebbe “ma chi, quelli che fanno i massaggi?”, però ho l’impressione che, anche grazie ai successivi due fattori, le persone che risponderebbero così sono sempre meno.

Il secondo fattore è che l’età media della popolazione italiana si sta alzando, e più è alta l’età media più patologie insorgono e gli infortuni comportano conseguenze maggiori. Si lo so, non è propriamente una buona notizia, ma vediamola in questo modo: sta aumentando la porzione demografica che ha mediamente più soldi da spendere (perché nel mondo del lavoro da più tempo o in pensione) e che avverte maggiormente il bisogno di un miglioramento della qualità della vita (“quando ero giovane riuscivo a fare tutto!”).

Ripeto, dal punto di vista personale non è poi tanto una buona notizia, ma se dobbiamo scegliere un lavoro secondo me è una componente da considerare, nel male (perché ci prendiamo carico di problemi relativi all’invecchiamento e bisogna risolverli nel modo migliore possibile) e nel bene (perché c’è più lavoro, e a meno che non si trova una cura per l’invecchiamento, il lavoro ci sarà sempre).

Ultimo fattore che sta trainando la domanda di fisioterapia e riabilitazione secondo me è una maggiore attenzione al proprio fisico. Non so se è dovuto a voler migliorare l’immagine di sé che traspare dai social o altro, ma ho l’impressione che molta più gente fa sport rispetto a prima e in generale desidera mantenere uno stile di vita più attivo e sano.

Sicuramente un’ottima scelta perché a lungo andare riduce l’incidenza di malattie nella popolazione, ma aumenta anche la possibilità di procurarsi una distorsione, uno strappo o uno stiramento.

Quindi, conoscenza della professione più diffusa (se non sai che esiste come puoi andare dal fisioterapista?), età media più alta e stile di vita più attivo comportano molta più richiesta di quella che i pochi fisioterapisti sfornati dalle università riescano a soddisfare. Vedremo più avanti questo aspetto, nel frattempo passiamo al prossimo punto.

Lavorare nel settore sanitario

Ci sono tanti settori dove possiamo scegliere di lavorare. Tanti di questi non godono di ottima salute: la manifattura soffre per la concorrenza cinese, il turismo e i trasporti per la pandemia, l’agricoltura per i rischi climatici, la scuola, la ricerca e le pubbliche amministrazioni soffrono per la riduzione del personale e dei fondi pubblici.

Non che sia impossibile trovare lavoro in questi settori, ma tra i pochi settori che continuano a ricevere fondi, sia perché la popolazione invecchia sia perché la pandemia ha dato una bella scossa all’opinione pubblica sull’importanza della tutela della salute, il settore sanitario è decisamente un’ottima scelta se si vuole prendere una scelta lungimirante sulla propria carriera.

Libertà di scelta

In Italia, al contrario di quello che si crede, i laureati sono pochissimi rispetto alla media europea. Tra questi, sono ancora meno i laureati in materie STEM e si aggiunge il fatto che in Italia le lauree in Fisioterapia sono ad accesso molto limitato (quando mi sono iscritta io c’era posto solo per trenta persone). Ho visto centri privati che non riescono a trovare fisioterapisti e assumono laureati in scienze motorie (chiaramente non per tutte le attività, ma solo quelle che possono svolgere). Inoltre ci sono attività parallele come posturologia, osteopatia e massoterapia, le quali possono avere alcuni punti di contatto con la fisioterapia, ma non hanno vantaggi come essere riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale come Professioni Sanitarie per cui hanno decisamente meno sbocchi (ma in linea di massima se si vuole svolgere la libera professione vanno benissimo e non richiedono la laurea, ma un corso).

Quindi, molto spesso i fisioterapisti hanno una discreta libertà di scelta di cui altre professioni non godono:

  • Voglio il posto fisso? Se si è disposti a trasferimenti, le ASL e le aziende ospedaliere di tutto il territorio nazionale hanno (pressoché sempre) concorsi e avvisi pubblici attivi - che vincolano per qualche anno la permanenza nel luogo di assunzione, ma poi si può richiedere il trasferimento per avvicinarsi a casa;
  • Non mi interessa lavorare nel pubblico? Mando il curriculum ad Aziende Ospedaliere Private, Cooperative, RSA, Centri Diurni, Studi Privati, Palestre;
  • Sono uno spirito libero? Apro Partita IVA e avvio una collaborazione con Aziende Ospedaliere Private, Cooperative, RSA, Centri Diurni, Studi Privati, Palestre, o avvio un giro di terapie domiciliari e quando avrò i fondi mi apro uno studio di fisioterapia con altri colleghi o da sola/o.

Conclusione

I fisioterapisti sono pochi, la domanda è tanta (e lo sarà per decenni a venire) e il settore è tra quelli che se la passano meglio. Cos’altro dire? Che questi fattori si riflettono anche sui guadagni (magari un giorno faremo un articolo dedicato), ma per essere una laurea triennale credo che si guadagni più della media.

Spero che quest’articolo ti sia stato utile e che ti abbia aiutato un minimo a chiarire le idee.

Grazie per essere passata/o di qui!

...

Seguici su Telegram

Vogliamo aggiornarti, ma le newsletter non ci piacciono: chi usa le mail per lavoro non vuole perdersi quelle più importanti in un mare di spam. Su Telegram invece scegli tu cosa vedere (e puoi anche silenziarlo!)

Unisciti al Canale