Va bene la Genius Card con la Partita IVA?

Va bene la Genius Card con la Partita IVA?

Molti di noi, per gestire le spese durante il periodo universitario, aprono una carta ricaricabile con l’IBAN perché ha costi più bassi di un conto corrente. Dopo la laurea però iniziamo a lavorare, e ci chiediamo se andrà ancora bene per qualche anno. Molti di noi poi aprono la Partita IVA, e la confusione aumenta. Quindi oggi ci chiediamo: va bene una carta prepagata per un libero professionista con la Partita IVA?

Introduzione

Facciamo una premessa: nel titolo ho scritto Genius Card, che è quella emessa da Unicredit. Ma ce ne sono diverse, e il discorso è valido per tutte:

  • Carta Flash di Intesa Sanpaolo;
  • PostePay Evolution di Poste Italiane;
  • Hype di Banca Sella.

Sono tutte accomunate dal non essere conti correnti veri e propri, ma carte prepagate con l’IBAN (che è un concetto un po’ confusionario perché anche un conto corrente ha l’IBAN, ma è una distinzione importante come poi vedremo).

Quindi vediamo se vanno bene, e se non vanno bene quali soluzioni ci sono.

Infine ne approfittiamo e ci chiediamo anche se bisogna aprire un conto aziendale diverso da quello personale e pagare costi alti oppure ci sono soluzioni gratuite?

Riassunto veloce per chi non ha tempo

Se non hai tempo di leggere, partiamo dalla conclusione: se sei libero professionista puoi usare la carta prepagata con l’IBAN come quelle elencate sopra, ma quando apri la Partita IVA puoi avere difficoltà a pagare gli F24 per versare le tasse. Un conto “vero” non ha questo problema, e anzi con l’IBAN di un conto vero il commercialista può automatizzare il pagamento facendoti risparmiare noiose mattinate a fare la fila allo sportello (e siccome il commercialista si paga, meglio approfittarne no?). Vediamo anche un po’ di conti gratuiti (non serve uno aziendale, basta un normalissimo conto base), ma se vai di fretta puoi cercarli da te su internet quando hai tempo.

I liberi professionisti possono usare le carte prepagate con IBAN?

Tendenzialmente si, non ci sono particolari vincoli (permettono comunque di ricevere pagamenti tracciati che sono necessari per permettere ai pazienti di detrarre la spesa sanitaria- link guida sistema tessera sanitaria).

Inoltre, chi inizia a lavorare come libero professionista dopo l’università molto probabilmente inizia con il regime forfettario, che non richiede particolari adempimenti.

Quindi, sicuramente si possono usare.

Ma cosa dice la legge? Bisogna avere un conto per l’attività e uno personale? O va bene anche solo uno?

Non serve avere un conto a parte

Questo è un punto fondamentale, perché in passato c’era l’obbligo di avere un conto dedicato all’attività. Questo conto doveva essere separato da quello personale.

Nel 2008 però l’obbligo è stato rimosso dall’art.32 di questa legge e oggi non è più necessario avere due conti separati.

Quindi, ricapitolando: le carte-conto (quelle prepagate con l’IBAN) si possono usare, e non c’è bisogno di averne due separate, ma va bene anche solo una da utilizzare indistintamente per le spese personali e per le spese dell’attività da libero professionista.

Però le carte-conto non sono perfette. Hanno dei limiti abbastanza scomodi, e ora vediamo quali.

I problemi delle Carte con IBAN per chi ha la P. IVA

Forse ancora non sei arrivato alla prima dichiarazione dei redditi, e quindi facciamo un passetto indietro spiegando come funziona, così da capire meglio il problema con le carte prepagate con IBAN se sei libero professionista.

Come funziona?

Lavorando mese dopo mese, nel corso dell’anno emetti un certo numero di fatture.

Se sommi l’importo di tutte le fatture dell’anno ottieni il tuo fatturato annuale (cioè quello che hai guadagnato - lordo - nel corso dell’anno).

L’anno successivo devi consegnare tutte le fatture che hai emesso al commercialista, che appunto calcola quanto hai guadagnato così può farti la dichiarazione dei redditi.

Perché si fa?

Si fa per sapere quante tasse e contributi devi pagare.

Quindi, una volta fatta la dichiarazione dei redditi, il commercialista ti emette una specie di bollettino con cui puoi pagare le tasse e i contributi.

Questi bollettini sono proprio come le bollette del telefono o della luce (non si usano più come un tempo, ma forse ne hai vista qualcuna) e cioè hanno tutti i quadratini con dentro le scritte (che descrizione poetica, lo so).

Non dobbiamo preoccuparci di compilare noi questi bollettini, come dicevo prima ci pensa il commercialista. Però noi dobbiamo pagarli.

Gli F24

Questi bollettini si chiamano F24, e appunto servono a pagare le tasse: i soldi dal tuo conto vanno all’Agenzia delle Entrate. Quando l’Agenzia delle Entrate li ha ricevuti, ti rilascia una quietanza.

La quietanza dell’F24 è in sostanza il documento dell’Agenzia delle Entrate che dice “okay, queste tasse sono state pagate”.

Inutile dire che le quietanze vanno conservate. Perché?

Perché se un giorno durante i controlli su chi non ha pagato le tasse sbagliano a valutare e pensano che tu non le abbia pagate, un bel giorno ti chiamano e ti chiedono di pagarle, anche se in realtà le hai già pagate (raro, ma mai dire mai).

Tu tiri fuori la tua bella quietanza e rispondi: “eh no cari, qui voi mi avete detto che le ho pagate”.

Così l’Agenzia delle Entrate non può più dirti nulla e l’unica cosa che può fare è restare quieta (da qui “quietanza”).

Ora che abbiamo capito di cosa stiamo parlando, torniamo alle carte.

Dov’è il problema con la mia carta?

Il problema è che pagare gli F24 con le carte prepagate con IBAN è più difficile (occhio: più difficile, ma non impossibile).

Siamo nel 2022 e tutti pretendiamo che i pagamenti siano più semplici.

Se sono un libero professionista, magari l’ultima cosa che voglio fare è passare la mattinata in banca o in posta a pagare un bollettino, quindi voglio una soluzione più veloce.

Ecco, tra i soldi che dai al commercialista c’è il velocizzarti il pagamento dell’F24.

Come?

In sostanza, i commercialisti hanno un sistema che addebita le tasse in automatico sul conto, così che non devi preoccuparti tu di pagare manualmente l’F24.

Per fare questo il commercialista ha bisogno che tu gli comunichi un IBAN (così il sistema sa su quale conto deve andare a prelevare i soldi).

Il problema, che ho imparato a mie spese, è che il sistema non accetta IBAN di carte conto, ma solo quelli di conti correnti.

Quindi, se hai una carta-conto come la Genius Card e dai l’IBAN al commercialista per pagare le tasse in automatico, il pagamento viene respinto.

Io avevo proprio la Genius Card e il pagamento delle tasse mi venne respinto tre volte prima di capire come mai non si riuscivano a pagare, e il motivo era che non sono carte pensate per i professionisti.

Vediamo due soluzioni a questo problema: una scomoda e una comoda. Partiamo dalla prima.

La soluzione scomoda: pagare manualmente l’F24 ordinario

Come si paga l’F24?

Come molte cose al giorno d’oggi, si può pagare o di persona o su internet.

Di persona basta andare alle Poste o in Banca, prendere appuntamento e fare la coda allo sportello, come negli anni ‘90.

Su internet invece, nell’area riservata di molte di queste carte, molto spesso gli unici F24 che si possono pagare sono gli F24 semplificati (mentre quelli delle tasse si chiamano F24 ordinari).

Gli F24 semplificati sono quelli per pagare le tasse al comune, come la tassa sui rifiuti. Cosa sicuramente utile, ma averla come unica opzione per un libero professionista non è il massimo.

Quindi, come si può pagare un F24 ordinario su internet se la mia banca permette di pagare solo gli F24 semplificati?

Bisogna farli pagare a qualcuno che ha un conto corrente e girargli poi i soldi magari tramite bonifico (che con le carte conto di solito si paga).

E quindi veniamo alla soluzione comoda che è proprio quella di aprire un conto corrente.

La soluzione comoda: aprire un conto corrente vero e proprio (magari gratis e a zero spese)

Come detto finora, non è necessario, ma è una grossa comodità.

Io sono passata dalla Genius Card a BuddyBank e ora:

  • Il sistema automatico del commercialista non mi respinge più i pagamenti, evitandomi di passare qualche giornata improduttivamente in attesa allo sportello;
  • Non pago i bonifici e i versamenti che prima invece pagavo;
  • Non pago il canone mensile che avrei iniziato a pagare di lì a poco.

BuddyBank la sponsorizzano a destra e sinistra, ma sia chiaro: non ci sponsorizza nessuno, sto semplicemente documentando la mia esperienza raccontando come ho risolto un problema che ho incontrato dopo aver aperto la Partita IVA.

Se si vuole intraprende la soluzione del conto corrente (cosa che comunque prima o poi bisognerà fare, per esempio per chiedere un mutuo - si spera), non ci interessa particolarmente la banca presso la quale aprirlo, ma a mio avviso bisogna considerare un po’ di aspetti:

  • Vicino a me ci sono le filiali per versare/prelevare (magari gratuitamente)?
  • Il canone mensile è gratuito, i bonifici sono inclusi? Come dico spesso, usciti dall’università e senza esperienza… chi ce li ha i soldi in più da spendere in commissioni per i bonifici o i prelievi?

Quali conti gratuiti ci sono?

Ci sono molti conti correnti gratuiti, non ne ho da consigliarti uno in particolare, ma il consiglio molto generico di oggi è quello di passare da una carta con IBAN ad un conto “vero” per i motivi di cui abbiamo parlato.

Se ti serve qualche spunto, a parte la già citata BuddyBank, ad oggi offrono un conto gratis anche:

  • Unicredit: il conto corrente è gratis se si apre da internet e non si è mai stati clienti prima, quindi io che avevo la Genius Card non potevo aprirlo (e ho fatto Buddybank che è della stessa banca e dava €40 in regalo - buttali via);
  • Intesa Sanpaolo: sempre aprendolo da Internet e c’è anche la convenzione della Carta Nazionale Giovani (se hai l’app IO - quella del Green Pass - puoi vedere da lì i dettagli);

Queste sono le più grandi e ovviamente sono presenti in tutta Italia, ma cercando su Google anche altre banche periodicamente hanno iniziative del genere per ottenere più clienti, soprattutto per i giovani sotto i 30-35 anni e aprendo il conto online senza andare in banca.

Aggiornamento agosto 2022:

Buddybank ha dato la possibilità ai correntisti di invitare un amico, che dopo l’apertura e una prima transazione riceve in regalo €25 (oltre ad avere gratis conto corrente, carta di debito, bonifici SEPA e prelievi e versamenti presso sportelli UniCredit).

Se può esserti utile, procedi aprendo il conto entro il 26 agosto 2022 e inserendo il codice amico:

2D1455

📲 Per aprirlo basta scaricare l’app, e se procedi con SPID l’apertura del conto è velocissima (perché non devono identificarti nuovamente), quindi niente procedure noiosissime!

Conclusione

La mia esperienza con la carta prepagata e la Partita IVA non è stata delle migliori, perché pagare a mano gli F24 è una bella scocciatura sia da internet che di persona, quindi scegli la via più veloce!

Parlando di pagamenti più veloci, qualche tempo fa ho scritto una guida sul modo più veloce per pagare l’Albo, spero possa tornarti utile.

Inoltre, se stai per aprirla e vuoi capire meglio come funziona la Partita IVA, ti consiglio questo articolo.

Grazie per aver letto fin qui, a presto!

Photo by Paul Felberbauer on Unsplash

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