È difficile il test d’ingresso a Fisioterapia?

È difficile il test d’ingresso a Fisioterapia?

Questo articolo è dedicato a tutte le ragazze e tutti i ragazzi che, arrivati alla fine delle superiori, stanno pensando di provare a fare Fisioterapia (ma va bene anche se dal diploma è passato qualche anno).

Introduzione

Togliamo di mezzo ogni equivoco: si, il test d’ingresso a Fisioterapia è difficile. La verità è questa, e a mio avviso è meglio prenderne consapevolezza il prima possibile e agire di conseguenza. Quindi, proviamo a parlarne da persone adulte e mature, ma fornendo comunque le indicazioni e i consigli più utili. Più avanti pubblicherò altri articoli sull’argomento.

Il test di ingresso a Fisioterapia è un bel collo di bottiglia. La concorrenza è parecchio alta.

Non è altissima come per Medicina ed Odontoiatria, ma tra le Professioni Sanitarie, Fisioterapia è quella con la concorrenza più alta.

Sia perché ci sono pochi posti disponibili, sia perché è molto gettonata.

Infatti, per ogni posto disponibile a Fisioterapia ci sono in media 13 candidati. Segue Logopedia con una media 9 candidati per posto disponibile (fonte: Alphatest).

Quindi, di certo non è facile, e non siamo assolutamente qui per sminuire l’impegno, la dedizione e la fortuna richiesti.

Perché ripeto: richiede tanto impegno e studio, che ci piaccia o no.

Non c’è nessuna formula magica per passarlo, nè “10 semplici passi”, né trucchetti che aumentino le probabilità di azzeccare la risposta corretta: bisogna essere davvero preparati (o perché no, essere davvero fortunati - però non possiamo fare affidamento solo su quello).

Ma una cosa è certa: per quanto ci sembrano poche le chance, se ci lasciamo spaventare al punto da non presentarci affatto al test… le chance diventano nulle.

Vantaggi indebiti

Un’altra cosa è certa: fare i test di ammissione è praticamente un lavoro.

In ogni lavoro all’inizio siamo impacciati, disonterientati e con le idee confuse. Ma poi si impara. E si impara in tempi che variano a seconda delle esperienze e delle predisposizioni di ognuno.

Partecipare e sbagliare al test quindi fa parte della preparazione.

Sembra una frase di circostanza, ma vediamola sotto un’altra ottica. Ripetere il test più volte porta a:

  • conoscere meglio le modalità, gli argomenti e le tempistiche;
  • scoprire lacune nella nostra formazione che non sapevamo di avere e su cui lavorare;
  • diventare meno sensibili alla pressione e all’ansia il giorno della prova, affrontandola con più serenità e distacco.

La prima volta che fai il test ti ritrovi a competere con persone che l’hanno fatto più volte, magari hanno esperienza anche con i test di altre facoltà, con tutti i vantaggi che ne derivano.

Alcuni di questi avranno anche l’ulteriore vantaggio di uno-due anni di università in altri dipartimenti.

Qui magari hanno già seguito le lezioni tenute da professori universitari, studiato il programma, passato gli esami delle materie del test. Hanno quindi una preparazione notevole.

Tutto ciò, ci piaccia o no, fa parte del gioco.

E a questo punto non passare il test al primo tentativo, avendo questa concorrenza, è praticamente normale.

Ed è talmente normale che il 75% dei Fisioterapisti inizia la triennale con due o più anni di ritardo rispetto all’età canonica (fonte: Almalaurea).

Non è assolutamente il caso quindi lasciar perdere se non lo passiamo pensando di essere dei falliti.

Ripeterlo non è sintomo di fallimento, è di fatto la prassi.

Avere così tanta paura di fallire da convincerci a non fare il test invece è l’unica garanzia di fallimento.

Non ho passato il test, ma sento che fisioterapia è la mia strada… che faccio?

A questo punto hai due scelte:

  1. Studi per un anno sui manuali, magari improvvisando un percorso fai da te, cercando di darti una strada e un ritmo, che poi puntualmente non vengono rispettati;
  2. Iscriverti ad un’altra facoltà (meglio se scientifica, e tra poco vediamo come mai);

Per iniziare a competere ad armi pari, il consiglio è quello di iniziare presso altre facoltà scientifiche ma ad accesso libero.

Alcune di queste sono di solito Scienze e Tecnologie Alimentari, Scienze e Tecnologie Agrarie, Scienze Gastronomiche.

Oppure provare i test in altre facoltà scientifiche tipo Biologia, Biotecnologie.

O magari hai passato il test di Professioni Sanitarie e ti immatricoli per la seconda o la terza scelta.

Ma in che senso? Io voglio fare Fisioterapia, perché dovrei iscrivermi a facoltà che non mi interessano?

Come già dicevamo prima, ti troverai a competere con chi ha già frequentato lezioni, studiato tutto il programma e dato l’esame all’università delle materie scientifiche del test.

Tutte le facoltà scientifiche che ti ho elencato prima tendono ad avere nel programma del primo anno le materie del test, come chimica, biologia, fisica.

Il consiglio è quello di iscriversi, approfondire per un annetto queste materie con l’aiuto delle lezioni di professori universitari, integrando le parti di logica e cultura generale, e riprovarci l’anno seguente con una preparazione molto più solida.

Questo comporta anche il vantaggio di avere degli esami che possiamo convalidare quando poi riusciamo ad entrare a Fisioterapia.

Convalidare gli esami significa che se li abbiamo già fatti in un altro percorso universitario, perché magari in precedenza eravamo iscritti ad un’altra facoltà, non dobbiamo ripeterli nel nuovo percorso.

Quindi facendo così evitiamo di perdere un anno.

Pertanto seguendo questa strada ci ritroveremo con:

  • Una preparazione molto più solida sulle materie del test;
  • Degli esami già fatti che non dovremo ripetere al primo anno di Fisioterapia (nelle modalità previste dall’Università);
  • Una conoscenza più approfondita del mondo universitario e delle sue dinamiche.

Se non hai ancora idea di dove iniziare a studiare, parti con la versione completa del classico Alphatest di Professioni Sanitarie. Qui c’è tutto quello che ti serve: teoria, quiz e approfondimenti online. Per me è bastato questo per passarlo al primo tentativo (oltre ad un’estate di studio e disperazione).

Conclusione

Non c’è altro modo di dirlo, il test è duro e non ci sono scorciatoie.

L’unico modo più sensato per affrontare la paura (che non ti abbandona mai) secondo me è mettere in conto che potrebbe non andare come sperato, e preparare un piano B.

Se poi va bene al primo colpo (speriamo), tanto meglio!

Comunque, ti ringrazio tanto per aver letto fino a qui.

A presto!

Se ti vanno altri articoli sul tema leggi pure gli altri che ho scritto fino ad ora (ne arriveranno altri):

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