Fisioterapia: laurea inutile?

Fisioterapia: laurea inutile?

Prendere una decisione per il nostro futuro non è semplice. Il presente non ci soddisfa, e vorremmo prendere una decisione coraggiosa. Ma se lascio il lavoro che ho ora per inseguire il sogno di diventare fisioterapista e poi mi trovo peggio di prima? Se dopo il diploma faccio la scelta sbagliata puntando a lavorare nella sanità? Queste ed altre preoccupazioni possono essere riassunte in una sola domanda: e se la laurea in fisioterapia fosse inutile?

Introduzione

Avevamo già parlato di questo argomento in passato. Però oggi cerchiamo di riassumere tutta una serie di dubbi, preoccupazioni e paure in unica domanda: fisioterapia è una laurea inutile?

Oggi cerchiamo di rispondere, ma come domanda è un po’ generica, quindi cercheremo di definirla ulteriormente.

Partiamo quindi da un’altra domanda.

Quando esattamente una laurea è utile?

Infatti, se riusciamo a capire quali sono le condizioni per cui una laurea è utile, quando queste condizioni non ci sono possiamo dire che la laurea è inutile.

Quando una laurea è utile?

Le prime risposte che mi vengono in mente a questa domanda sono:

  • Una laurea è utile quando ti permette di trovare lavoro;
  • Una laurea è utile quando ti insegna parecchie cose utili per la professione che si svolgerà dopo.

Cerchiamo di rispondere partendo da questi punti. Analizziamoli uno per uno.

1) Si trova lavoro?

Ora, sul primo punto, è probabile che un lavoro tu già ce l’abbia.

Se non ce l’hai, e ti chiedi se i fisioterapisti trovano lavoro, quando finisci torna qui e leggi questo.

Magari sei laureato in scienze motorie e vuoi qualcosa in più, o magari fai tutt’altro che non ha niente a che fare con la sanità e credi che il tuo attuale lavoro non abbia senso, mentre invece la riabilitazione ha un impatto positivo aiutando davvero le persone.

In questo caso non sei alla ricerca di un lavoro e basta, ma sei alla ricerca di un lavoro diverso, che magari ti soddisfi di più e più profondamente, e che credi che possa migliorare le tue condizioni di vita.

Se pensi che la professione del fisioterapista sia in linea con questi requisiti, allora perché no?

In fondo la laurea in fisioterapia è l’unico modo per diventare fisioterapista, quindi se la vediamo sotto questo punto di vista non è assolutamente inutile.

Ma se invece non lo sai se la professione del fisioterapista è in linea con i tuoi requisiti?

Allora devi valutare i pro e i contro.

Sono estremamente soggettivi, ma cercherò di darti qualche indicazione:

  • Sei un operaio, ti penti di non aver proseguito gli studi e odi fare i turni di notte? Mentre altre professioni sanitarie come infermieristica ed ostetricia fanno i turni notturni, i fisioterapisti no, e solitamente nemmeno gli straordinari (ma soprattutto se hai Partita IVA puoi arrivare a lavorare tanto, e tranne quando fai la gavetta, anche guadagnare di conseguenza). Se sei solo alla ricerca di un miglior equilibrio vita-lavoro, fisioterapia è okay (soprattutto in molti posti da dipendente dove si lavora solo 6 ore al giorno - posizioni che non sono nemmeno troppo difficili da trovare soprattutto al centro-nord);
  • Fai un lavoro diverso, ma ti senti sfruttato e vorresti cambiare vita? Lo sfruttamento esiste ovunque, e fisioterapia non fa eccezione. I fisioterapisti sfruttati esistono, statisticamente sarebbe assurdo se non ce ne fossero. E soprattutto dopo la laurea potresti ritrovarti a fare la gavetta. Basare una decisione del genere solamente su questo fattore è un po’ azzardato a mio avviso. Se il tuo problema è solo lo sfruttamento, ipotizziamo che scegli di non studiare fisioterapia e continuare invece a lavorare nel tuo attuale settore. Nel corso dei prossimi tre anni magari trovi un lavoro migliore, grazie all’esperienza in più che hai accumulato. E quindi perdere la tua condizione da sfruttato semplicemente decidendo di continuare quello che fai ora. Ma se essere sfruttato non è il tuo unico problema, e pensi che una carriera da fisioterapista sia più nelle tue corde, continua pure a leggere;
  • Pensi di fare un lavoro inutile, senza impatti positivi sulla gente che ti circonda, e a volte addirittura negativi? E questa cosa ti fa star male, magari al punto di non dormire la notte? La fisioterapia è una professione estremamente gratificante sotto questo punto di vista. La gente ti ringrazia perché grazie a te è letteralmente tornata a camminare (al posto di camminare ovviamente puoi sostituire con qualsiasi obiettivo riabilitativo). Il rovescio della medaglia è che bisogna farsi carico dei problemi di salute altrui, molto spesso devi essere un supporto psicologico in situazioni difficili, e saper ricambiare la fiducia che le persone ripongono in te. Se questa cosa ti secca profondamente perché vuoi i soldi senza rotture, lascia perdere. Ma se per te questo non è un problema, fisioterapia è la strada giusta per te;
  • Sei in una zona con poche opportunità lavorative e vuoi restare dove vivi? Premesso che un’esperienza fuori generalmente è molto utile, la verità è che il sistema sanitario è ovunque. Ovunque ci sono persone, quindi ci sono anche persone che si ammalano e hanno bisogno di cure e di riabilitazione. Il numero di anziani aumenta, quindi anche il numero di RSA. Se sei consapevole che nessuno ti porterà mai il lavoro alla porta di casa e che se non trovi nulla dovrai metterti in proprio (con tutti i rischi del caso, ma potresti non avere concorrenza, il che è positivo), allora fisioterapia fa per te perché non ti costringe ad andare via (come per esempio se ti laurei in finanza e la sede della borsa e i lavori che ruotano attorno sono solo a Milano o all’estero);

Quindi, fisioterapia indubbiamente è una laurea che ti permette di trovare lavoro, la domanda più giusta da farti è se ti permette di trovare il lavoro giusto per te.

Ma vediamo anche la seconda parte, e cioè si imparano tante cose o è inutile e non si impara niente per il lavoro che andrai a svolgere?

2) Si imparano tante cose?

Certo, ma non fraintendere: la laurea (per quanto un grande raggiungimento nella vita personale di ognuno di noi) non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.

Inoltre, quello che sto per dire non è vero per tutte le lauree.

Anzi, per la maggior parte delle lauree è vero il contrario, però Professioni Sanitarie è un mondo a parte.

Le lauree di professioni sanitarie, e quindi anche fisioterapia, sono molto pratiche.

Significa che non sono affatto teoriche? No, anzi, si fanno tantissimi esami, ma comunque c’è davvero tanta pratica, soprattutto rispetto alla media delle altre lauree Italiane.

Però nonostante tutta la pratica e il senso di esperienza, da neolaureati si è semplicemente neolaureati.

Purtroppo non siamo arrivati da nessuna parte e dobbiamo in qualche modo ricominciare.

Non è che devi ricominciare proprio da zero.

Vedila un po’ come quando finisci la scuola guida e passi dal foglio rosa alla patente.

Sai guidare, un gruppo di esperti ti ha valutato e ha proclamato al mondo che sai guidare, ma non hai ancora mai avuto la responsabilità di riaccompagnare a casa tutti gli amici sani e salvi alle 4 del mattino dopo aver fatto serata a 150km da casa, e sei con la macchina nuova di tuo padre e hai la pressione di non romperla (purtroppo o per fortuna non mi è mai capitato personalmente, ma spero che come esempio renda l’idea della distanza tra i due mondi).

L’Università ti insegna tanto, anzi tantissimo, ma c’è sempre il tutor di tirocinio che, come il tizio della scuola guida, ti fa “guidare” tenendo sempre sotto controllo i pedali.

La pratica nel mondo del lavoro è diversa, e semplicemente dopo la laurea impari a conoscere quest’altro mondo, molto più vasto.

E quello della fisioterapia è veramente vasto, fatto di tantissime specializzazioni, tipo:

  • Sportiva;
  • Posturale;
  • Neuro-cognitiva;
  • Cardiologica;
  • Respiratoria;
  • Del pavimento pelvico;
  • Terapia Manuale;
  • E tantissime altre ancora.

In tre anni in cui devi acquisire le basi per abilitarti non c’è il tempo materiale di approfondire ognuna di queste.

Quindi più che insegnarti ogni singola sfaccettatura del lavoro che andrai a svolgere, l’università ti insegna prima di tutto i fondamenti.

Ma soprattutto ti rende in grado di apprendere qualsiasi cosa di utile per svolgere qualsiasi cosa ti ritroverai a fare.

Per questo dopo la laurea molti fisioterapisti si iscrivono ai master e ai corsi post-laurea: non è che all’università non insegnano le cose importanti e sei costretto ad andare altrove, e quindi la laurea in fisioterapia è inutile, ma l’università ti dà gli strumenti per permetterti di capire qualunque cosa deciderai di approfondire e studiare nel corso della tua carriera.

Per riassumere quindi, usiamo il clichè del: “dopo laurea, si studia per tutta la vita”.

Conclusione

La laurea in fisioterapia non è assolutamente inutile.

Tra popolazione che invecchia, sedentarietà che avanza e necessità anche tra la gente sana (perché fare sport fa bene, ma aumenta la probabilità dell’occasionale infortunio), di lavoro ce ne sarà sempre.

Inoltre è una laurea molto più pratica della media delle lauree italiane, e permette di trovare subito un lavoro (sebbene anche tra i fisioterapisti si venga sfruttati, soprattutto all’inizio, ma poi le cose tendenzialmente migliorano con l’esperienza e in molti guadagnano bene).

Infine, se posso consigliarti un articolo, vedi anche: quanto guadagna un fisioterapista nel pubblico?

Spero di averti alleviato un po’ di preoccupazioni, se hai altre domande chiedi pure nei commenti, magari riusciamo ad offrire spunti interessanti.

Grazie per aver letto fin qui, a presto!

Photo by Vladislav Babienko on Unsplash

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