Conviene studiare fisioterapia? Ci sono troppi fisioterapisti?

Conviene studiare fisioterapia? Ci sono troppi fisioterapisti?

Oggi ci chiediamo: ma ne vale la pena studiare, fare i test di professioni sanitarie, studiare per altri anni, magari lasciando tutto per inseguire questo sogno? Vediamolo insieme.

Introduzione

Negli scorsi articoli abbiamo provato a rispondere alle domande:

Però l’argomento è così ampio che si potrebbero riempire libri interi, e i dubbi e le paure restano.

Uno di questi è sempre il solito: ci sono troppi laureati, oggi tutti vogliono laurearsi e ci chiediamo se ne vale la pena, soprattutto se per iniziare l’università dobbiamo lasciare un lavoro o non deludere i nostri genitori nelle nostre scelte dopo il diploma.

Ci sentiamo persi, non sappiamo che direzione prendere, pensiamo di sapere che ci piacerà fare i fisioterapisti, ma ci sono tante, troppe incognite.

Magari siamo neodiplomati e iniziare l’univeristà implica un investimento da parte dei nostri genitori, oppure dobbiamo lasciare il lavoro e iniziare l’università ad un’età più avanzata, e nel prendere una decisione così importante dobbiamo davvero togliere di mezzo più incognite possibile.

Quindi, vediamo insieme altre considerazioni sul tema.

Ci sono troppi laureati!

Oggi tutti vogliono laurearsi! A che serve se ci sono già milioni di laureati a spasso?

Ma dove, esattamente?

In Italia la percentuale di laureati è bassissima. In Italia solo il 20% della popolazione tra i 25 e i 64 anni possiede una laurea, contro il 33% nell’UE.

Quindi c’è una chiara distorsione nella percezione.

Il dato è abbastanza esplicativo, e se i laureati in generale sono pochi, i laureati in una materia molto specifica e a numero chiuso come fisioterapia chiaramente sono ancora meno.

Non entriamo nel merito della diatriba tra lauree umanistiche e lauree scientifiche, la laurea in fisioterapia (e in generale professioni sanitarie) è sicuramente una laurea scientifica - categoria di lauree che tendenzialmente offre più opportunità lavorative - e apre sbocchi nel settore sanitario, il quale per la pandemia ha ricevuto parecchi fondi.

Quindi, non utilizzerei l’argomentazione del “ci sono troppi laureati” come scusa per non fare fisioterapia.

Ok, i laureati non sono così tanti, ma i fisioterapisti si!

Ogni anno le università sfornano nuovi Fisioterapisti, il mercato è saturo! Iscriversi oggi a Fisioterapia è da pazzi, ci sono molti fisioterapisti che lavorano poco e niente! Per lavorare bisogna emigrare, andare in paesi più avanzati tipo la Germania!

Andiamo con ordine, e facciamo un semplice calcolo.

In Italia siamo circa 60 milioni di abitanti.

I Fisioterapisti in Italia sono circa 60.000.

Quindi ogni Fisioterapista in Italia può attingere a circa 1.000 potenziali pazienti, che sono tantissimi.

Si, ma i fisioterapisti stanno aumentando, ogni anno le Università ne sfornano di nuovi!

Vero, ma è anche vero che il numero dei fisioterapisti viene deciso dallo Stato in base al fabbisogno di professionisti previsto per i prossimi anni.

Inoltre, quando qualcuno afferma questo, non tiene mai conto del fatto che se da un lato ci sono nuovi Fisioterapisti, dall’altro ce ne sono tanti che vanno in pensione.

Ma al netto delle uscite per i pensionamenti, è vero che il numero di fisioterapisti sta aumentando, e non sta aumentando solo in Italia ma in tutta Europa, perché appunto il fabbisogno di questa professione è in crescita (fonte).

Dicevamo che in Italia c’è un fisioterapista per ogni mille persone. L’età media di questi potenziali pazienti sta aumentando, con alcune dirette conseguenze:

  • Più l’età avanza, maggiore è il bisogno di cure e riabilitazione;
  • Le persone adulte hanno più soldi da spendere, e più propensione a spendere in salute - fenomeno che prende il nome di Silver Economy (silver dal colore dei capelli che in età avanzata diventano color argento).

A supporto di quest’ultimo punto, perfino Confindustria ne parla:

“La Silver Economy offre importanti potenzialità, in termini di erogazione di servizi sanitari (la c.d. Long Term Care, ovvero le prestazioni per la non autosufficienza, dall’assistenza alle residenze per anziani)”

Inoltre, in Italia siamo mediamente molto longevi quindi il bisogno di cure e riabilitazione dura più a lungo nel tempo rispetto ad altri paesi, tipo l’avanzata Germania dove tra l’altro la concorrenza è decisamente più alta con 225 fisioterapisti per 100.000 abitanti, rispetto a meno della metà in Italia, con una crescita molto più rapida del numero di fisioterapisti rispetto all’Italia (nonostante la popolazione tedesca sia meno longeva).

E come lo spieghi che ci sono fisioterapisti che lavorano poco?

Come già dicevamo in questo articolo, la fisioterapia è una professione, una carriera, e come tutte le carriere ci sono periodi migliori di altri, professionisti che lavorano più di altri e gavette più o meno lunghe.

Tendenzialmente si trovano meno pazienti e lavori meno interessanti i primi anni di carriera, poi con l’avanzare dell’età e dell’esperienza le cose cambiano.

Inoltre, almeno per chi svolge la libera professione, non c’è una regola anche a livello di dove: in città magari ci sono più pazienti ma c’è anche più concorrenza e i costi sono più alti, e in provincia potrebbero esserci meno pazienti, ma pochissima concorrenza e costi bassi.

Credo sia più ragionevole inquadrare il problema sotto quest’ottica, e cercare di migliorare la condizione dei neo-fisioterapisti (obiettivo per cui è nato questo sito), piuttosto che tagliare corto dicendo che c’è poco lavoro per i fisioterapisti.

L’importanza del movimento

In questa analisi non abbiamo ancora considerato un altro aspetto, ancora più determinante.

Ci sono due tipi di persone:

  • Le persone che conducono uno stile di vita attivo;
  • Le persone che conducono uno stile di vita sedentario.

Indovina un po’? Entrambe hanno bisogno del fisioterapista.

La sedentarietà è causa di ogni tipo di problema fisico e di salute, dal mal di schiena agli attacchi cardiaci, tutte condizioni che ad un certo punto possono richiedere l’intervento di un fisioterapista.

D’altro canto le persone che conducono uno stile di vita sano, pieno di movimento e attività all’aria aperta, prevengono tutti i problemi dello stile di vita sedentario, ma vedono incrementare la probabilità dell’occasionale stiramento, distorsione, contrattura, infortunio o trauma. Tutte condizioni che possono richiedere l’intervento del fisioterapista.

Conclusione

Guardando ai dati, la Fisioterapia sembra un settore ancora lontano dall’essere saturo.

Quindi, se il nostro sogno è fare la/il Fisioterapista e la nostra preoccupazione è se troveremo lavoro, di lavoro ce n’è eccome, e soprattutto ce ne sarà tantissimo ancora per molto tempo, tanto che stanno addirittura nascendo nuove figure professionali.

Ce ne sarà talmente tanto che le previsioni sul fabbisogno (e quindi il numero) di Fisioterapisti sono in crescita sia in Italia che in paesi che consideriamo migliori come la Germania (nonostante in Germania la popolazione è meno longeva e c’è molta più concorrenza).

Se il tuo sogno è fare la/il Fisioterapista, vedi anche cosa fanno davvero i fisioterapisti.

Se invece sei un fisioterapista e stai cercando lavoro, dai un’occhiata a questi consigli specifici per i fisioterapisti.

Per oggi è tutto, spero che questo articolo ti possa essere utile.

Grazie per aver letto fin qui!

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